DOLCE PASQUA: FOCACCIA VENETA riproposta da una calabrese!

Pasqua appena trascorsa tra dolci e dolcini vari ... prodotti di pasticceria industriale come le care colombe in tutte le salse e tanta cioccolata al latte e poi prodotti artigianali, fatti cuocere nel nostro forno a legna, con uova fresche e ingredienti a km zero o quasi. Ogni volta è un dilemma scegliere tra l'una o l'altra categoria, alla fine vengono mangiati tutti i tipi di derivati dello zucchero con gran caos per il colesterolo e il giro vita. Ma almeno siamo pervasi da quella sensazione goduriosa di appagamento dei sensi: ci sentiamo meglio solo annusando gli aromi della Pasqua e quando arriviamo a tastare con le papille gustative le consistenze soffici o croccanti raggiungiamo il punto più alto del piacere in cucina. E il bello è che durante le feste c'è veramente spazio per tutti i gusti e le età, così stranamente siamo tutti un po' più tranquilli e distesi!
Personalmente, ho voluto fare in casa la focaccia veneta proposta qui http://formineemattarello.blogspot.it/2013/02/focaccia-veneta-di-pasqua-fugassa.html, che solo guardandola tramite le immagini della blogger Stefania fa venire l'acquolina! E' soffice, delicata, nobile: ricorda i più sofisticati dolci da pasticceria, eppure è tutta fatta in casa e sicuramente è più sana di tante altre cose che si acquistano e le cui etichette risultano incomprensibili del tutto. Certo, la mia versione, anche se è stata eseguita passo passo rileggendo la ricetta originaria, già visivamente è diversa: ma del resto come poteva non essere così???
Mi piace cimentarmi in ricette non necessariamente tipiche, immaginando solo quale possa essere la consistenza ed il sapore. Beh, spero bene!
Vi lascio il mio esperimento, corredato da alcuni scatti (come sempre scusate la qualità!)!

LIEVITINO ottenuto con 20 g lievito di birra fresco, 50 g farina (metà manitoba e metà 00), 1 cucchiaio di zucchero bianco, mezzo bicchiere di latte tiepido (riscaldato al microonde per 30 sec) e lasciato crescere per 40 minuti circa.

IMPASTO 1: lievitino impastato insieme a 1 cucchiaio di zucchero, 1 uovo, 150 g farina mista. Ho lavorato il tutto in planetaria per circa 15 minuti e poi ho aggiunto 30 g di margarina. Ho messo a lievitare il tutto per più di un'ora.

IMPASTO 2: impasto 1 aggiunto a 100 g di farina mista, 1 cucchiaio di zucchero, 1 uovo e ancora 30 g di margarina solo dopo che tutti gli ingredienti sono stati ben amalgamati. Ho lavorato l'impasto a mano, perché la planetaria mi ha dato qualche problemino. Ho lasciato raddoppiare per altri 90 minuti circa.
IMPASTO 3: impasto 2 a cui è stato aggiunto 1 uovo, 200 g farina mista, 2 cucchiai di zucchero, aroma di rhum, arancia, limone e vaniglia. Una volta amalgamato il tutto, ho incorporato gli ultimi 40 g di margarina. Ho fatto una palla che ho depositato nella forma di carta per focaccia e ho messo a lievitare per 1 prima ora.


Ho voluto far lievitare ancora mezz'ora:

Ho lasciato qualche minuto a T ambiente per poi praticare un taglio a croce che permetta alla pasta di crescere e cuocersi bene anche al centro.
Ho preparato una glassa un po' diversa dalle 2 descritte da Stefania di Formine & Mattarello: ho macinato grossolanamente 30 g circa di mandorle con la buccia insieme a 3 cucchiaini di zucchero ed ho aggiunto poco latte per creare una sorta di crema spalmabile con un pennello sulla superficie.
Ecco il risultato dopo 45 minuti (più o meno) di cottura in forno a gas, manopola prima sul 6 poi sul 4. Dopo i primi 20 minuti ho messo un foglio di alluminio per proteggere la superficie e non farla bruciare troppo.
 

 Qui una vista laterale: è altissima!
Non fate come me: non tagliate subito la focaccia perché altrimenti sembrerà cotta male e le fette non renderanno giustizia alla morbidezza dell'impasto. Appena si raffredda invece la focaccia sembra una soffice brioche, dal profumo inebriante e dal sapore poco dolce e delicato.

Qui il taglio della focaccia fredda: morbidissima, ricorda una colomba o un panettone! Ottima da inzuppare!

 
 
Bon apetit! Un bacione e a presto!
Catia
 
PS. Tutte le lievitazioni le ho fatte avvenire nello spazio chiuso del forno a microonde spento, con ciotole dotate di coperchio e mettendo queste ultime in una busta di plastica che ha aiutato a mantenere la temperatura.


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